Libro di carta o Ebook?
Il dilemma è sempre lo stesso ormai da anni: "libro di carta o libro virtuale"? Beh, credo si sbaglino nettamente coloro che intendono morta l'editoria a stampa, quella "cartacea" per intenderci. Leggere su uno schermo, bel pasticcio... Sfogliare e annusare la carta stampata resta ancora un piacere che si vuol mantenere e, poi, andando ad esempio in spiaggia, ci si può portar dietro un computer?
Meglio un libretto tascabile che, nel caso vada perduto, sappiamo che si può ricomperare per qualche soldo. Beh, per concludere, nulla togliere ai vantaggi del libro virtuale (nessun tramite di editori esperti e cari come il paradiso, immediatezza della pubblicazione, costi ridottissimi, mercato mondiale "a portata di click"), eppure chi come me crede ancora che il fior fiore dell'orgoglio sia nel mostrare la propria biblioteca colma di volumi agli amici, non cade certamente in fallo.
Il fascino umanistico delle biblioteche medievali (ricordiamo ad esempio la preziosissima biblioteca del Petrarca, gelosissimo fino al patologico dei suoi volumi manoscritti), con il loro tanfo polveroso e misterioso, credo non morirà mai dentro di noi.
Mostrare uno schermo piatto, freddo, fatto di fibre e microchip, transistor e fili elettrici che sputacchiano informazioni che si spacciano per libri, questo a chi diamine vorremmo mostrarlo con tanto orgoglio? Quale odore emana un computer? Ve lo siete già chiesti? Plastica! Null'altro! Mentre un libro fresco di stampa... beh, lo conosciamo tutti!