La satira religiosa di Benigni

06.02.2022

Roberto Benigni: Ma chi l'ha fatto il mondo? Durante tutto l'arco del Medioevo molto si è dibattuto (e anche con lotte e pestaggi di ogni sorta tra preti, vescovi e cardinali) se Cristo avesse mai riso. La risposta ovviamente non esiste e nemmeno val la pena di essere cercata. Ma un fatto interessante nasce da questo ragionamento: del sacro si è sempre cercata una via alternativa al rigido dogmatismo religioso (ricordiamo ad esempio i Vangeli Apocrifi e i rifacimenti moderni del Nuovo Testamento), soprattutto attraverso la satira. Anche Roberto Benigni, toscanaccio comico fino all'osso si è spesso cimentato nella satira religiosa, con successi sorprendenti e insperati, lui, così attaccato al suo Dante spirituale... Oggi propongo appunto una sua satira "Ma chi l'ha fatto il mondo" che ci permette anche di ridere un poco, di temi ostici e accesi, spesso traviati dal loro discorso originale, con la disputa "amorosa" tra Caino e Abele.

Caino e Abele: Siamo tutti fratelli: i fratelli Taviani, i fratelli Lumière, i fratelli Karamazov, le sorelle Adamoli, i fratelli Bardazzi... Ce ne sono altri due nel mio paese, i Fratellini, Rocco e i suoi fratelli, i fratelli Cervi, i fratelli Fabbri. Rosanna Fratello, e via e via e via, e ne aggiungerei un altro: e via!Ma i primi veri due fratelli dai quali tutti noi discendiamo, amici infelici, erano Caino e Abele. Non c'è errore di stampa, è proprio scritto così. Caino e Abele dettero luogo a tutto il mondo e c'è un asterisco sulla Bibbia, vedere per la spiegazione in fondo, e se andiamo a vedere in fondo andò così.

- Quando eran piccini tutto regolare: Caino un po' più nervoso e Abele più perbene.

- Buongiorno , mamma!

- Buongiorno a te!

- Buongiorno, babbo! Come stai?

- Bene grazie, non c'è male.

- Figurati, ciao eh...

Insomma, tutto perbene Abele. Caino invece un po'...

- Buongiorno!

- Che è ' sto buongiorno? Che mi interessa?

Quando erano piccoli niente di strano, quando cominciarono a crescere, che il sesso cominciava a bollire nella pentola dell'uomo, a scoperchiare il cervello erotico... bé, bisogna buttar giù la pasta, ragazzi...

- Mamma, ciao!

- Caino, non far tardi!

- Mah! Se trovo qualcosa può darsi che rimanga a dormire, arrivederci! Ciao, Adamo! Ciao, Abele!

Andava fuori, cominciava a guardare: zebre, sassi, piante, fiumi, stelle, foglie, frutti, Scalfari, Celentano, ma di donne, non c'era l'ombra! Non gli riuscì a incontrare una donna a pagarla oro, e non ce n'era proprio! Primo sabato niente, il secondo sabato uguale, terzo sabato uguale, alla fine non ce la faceva più. Comincia a dargli di balta il cervello e comincia a guardare Abele in maniera un po' strana...

- Caro Abele...

- Cosa?

- Niente! Ho detto caro Abele, sembri un po' nervoso oggi...

- Perchè?

- Niente, sei mio fratello...

- Uhm, cosa?

- Niente, ho detto: sei mio fratello! - dice. - Ci mancherebbe altro che tu fossi la mia... ti vedo un po' nervoso! Guarda lì come cammina di dietro!

Insomma, questa malsna idea cominciò a entrargli in testa, finchè ci pensa tutta la notte e un giorno chiama il fratello e lo redarbonisce un po'.

- Abele! Vieni un minuto qua, per curiosità. Scusa, nel mondo c'è le cose maschili e femminili, no? Sappiamo, come si chiama nostro padre, che è un uomo?

- Adamo!

- Uhm, e io?

- Caino!

- E te?

- Abele!

- Guarda un po', strano: Adamo, "o", la finale, dico. Caino, "o"; te invece: Abele, "e", femminile plurale. Non è proprio Eva, "a", però... Ciao, Abele, ci si vede, eh?

Abele cominciò a impaurirsi, narrano i giornalisti dell'epoca: girava proprio armato. Ora, questo Caino, sempre più indispettito, un giorno lo chiama.

- Abele, guarda... m'avete fatto uno scherzo e mi è piaciuto, mi son divertito, però il gioco è bello quando dura poco, eh?! Bisogna arrivare a essere cinque miliardi e bisogna darsi da fare, eh? Te devi essere mia moglie per forza. Abele! Vai a casa, mettiti un tailleurino rosa e fatti la barba che mi vergogno di fonte al mondo di avere una moglie va in giro vestita così!

Abele insiste che è un uomo. Caino non ci vede più: gli salta addosso e l'ammazza! Era il primo delitto della storia. S'impaurì, si nascose. Ma Dio lo vide e si arrabbiò:

- Caino, Madonna bonaaa! - Caino sempre più nascosto. - Caino! Dio bonooo!

- Che?

- Dov'è Abele?

- Chi Abele?

- La tua sorell... il tuo fratello! Mi hai fatto imbrogliare anche a me, imbecille!

- Non lo so!

- L'hai ammazzato! te andrai all'inferno.

- All'inferno?! Ce n'è donne?

- Stai zitto! Sottosviluppato!

Bum!! Lo mandò giù all'inferno. Il diavolo contento: arrivava la prima persona che vedeva. Aveva appena finito di preparare. Entra questo Caino, vede un altro essere vivente e va subito a presentarsi:

- Buongiorno! Piacere, Caino!

il diavolo dice:

- Il piacere è tutto mio: Satana!

- Satana, "a"!

Bestia della miseria! Ci fu una rincorsa nei gironi: al VII Girone lo prese, e da questo terribile connubio tra Caino e Satana nacque l'infelice genere umano.

di Gerry Mottis