La mia nuova amica IA: intervista con Gerry Mottis (di Chiara Marcon, 23 giugno 2025)

Gerry Mottis esplora l'uso dell'IA insieme ad un bambino, Luca il protagonista, sperimentando le nuove tecnologie, spiegherà ai sui coetanei con semplicità e chiarezza, i vantaggi e svantaggi della tecnologia di oggi e alle sue varie applicazioni. Un racconto che accende la curiosità e stimola una riflessione su un tema di oggi tanto discusso. Luca, un bambino che dialoga con ChatGPT per trovare soluzioni a problemi reali, dalla gestione dei rifiuti urbani ai conflitti tra compagni di classe e alla difficoltà di concentrazione nello studio.
Gerry Mottis, insegnante di italiano e storia, sottolinea l'importanza di non abusare di questo strumento e di valorizzare il ruolo insostituibile degli educatori nel processo di insegnamento. Il libro si pone, quindi, come un invito a promuovere un apprendimento attivo e partecipativo.
Le illustrazioni che accompagnano il testo sono frutto di un'originale collaborazione tra l'autore e l'Intelligenza Artificiale, "addestrata" a creare immagini evocative e in sintonia con la storia. Il risultato è un'esperienza visiva unica, che stimola l'immaginazione e invita i lettori a riflettere sull'interazione tra uomo e macchina.
Un racconto che pagina dopo pagina, sottolinea con quale facilità i bambini vengano a contatto con tecnologie con le quali, si rapportano e sperimentando limiti del sapere e della conoscenza. Lo scrittore ci spiega come è nato questo racconto e quali saranno i prossimi sviluppi.
1. "La mia nuova amica IA" è un libro per ragazzi, a che target di età è indirizzato il suo libro?
Ho pensato a un libro semplice e dialogato, capace di arrivare ai
bambini della scuola primaria, in particolare dalla seconda alla quinta
classe, ma anche agli studenti più grandi e agli adulti, ai genitori
curiosi o perplessi sul tema. L'intelligenza artificiale riguarda tutti,
ma spesso è spiegata in modo troppo tecnico e poco divulgativo. Con
questo libro illustrato ho voluto proporre un tema complesso in un
linguaggio narrativo accessibile, aiutato anche dalle illustrazioni
"tagliate su misura", generate dalla stessa IA su mio comando.
2. Luca è un bambino che vive in un paesino svizzero, che scopre l'AI…
Esattamente, e lo fa in modo naturale, a scuola, tramite il maestro che parla di questo nuovo fenomeno. Luca vive in un piccolo paese tra le montagne e una sera, per curiosità, apre il computer del padre e inizia a dialogare con l'intelligenza artificiale (ChatGPT) per scoprire cos'è, chi l'ha creata, per quali scopi e come funziona. Il ragazzo pone dunque domande generali e riceve informazioni, conoscenze e utili consigli per migliorare la realtà in cui lui vive. L'IA risponde con parole semplici, in un colloquio divertente ma ricco di significati.
3. Luca sperimenta da solo per curiosità ChatGPT, con quali risultati?
Scopre che l'IA può essere una compagna di riflessione, un abile aiutante, un consigliere affidabile, un'amica con cui confidarsi e ricevere delle risposte o dei consigli. Ma si rende pure conto che l'IA non ha tutte le risposte. Essa può aiutare a chiarire dei dubbi ma alla fine sa che è lui a dover scegliere, valutare, decidere. È un libro che mostra la meraviglia della tecnologia, ma anche i suoi limiti, i rischi e i pericoli: l'IA non ha esperienza diretta, non prova emozioni, non è umana, è un semplice "algoritmo" (che può anche sbagliate). Quindi, il ragazzo impara ad usare il nuovo strumento con fiducia, ma per le domande importanti sa che dovrà continuare a chiedere ai suoi genitori o agli insegnanti.
4. Lei da docente che consigli dà ai suoi studenti nell'uso dell'IA, e come vede che la utilizzano realmente?
Consiglio sempre di usare l'IA come uno strumento intelligente, un utile assistente per svolgere dei compiti o ricevere dei consigli, programmare la settimana, creare dei materiali utili per il proprio studio e apprendimento. Ma insisto sul fatto che questo potente nuovo vettore non deve sostituire il proprio pensiero critico, non possiamo delegare i nostri ragionamenti a una macchina e nemmeno possiamo fidarci di tutte e le informazioni che ci dà. Inoltre, bisogna fare attenzione a non lasciarsi risucchiare nel vortice della dipendenza dalla tecnologia (come per i telefonini, tablet, televisione ecc.), ma prendersi del tempo per restare con amici e parenti, vivere a contatto con la natura, creare con le proprie mani… I miei studenti spesso la usano per "sbrigarsi", per farsi fare i compiti. Io invece li invito a dialogare con l'IA, a chiederle di spiegare, non di scrivere per loro. L'IA è utile se aiuta a capire, inutile (e dannosa) se serve soltanto a copiare.
5. Alla fine del libro si mette in guardia sull'uso senza limiti dell'IA. Come si può far capire come e quando usare uno strumento così importante quanto pericoloso?
Bisogna educare fin da piccoli alla "responsabilità digitale". L'IA non va né demonizzata né mitizzata. Deve essere utilizzata come un utile strumento di assistenza e di aiuto, che non sostituisca il nostro cervello. Rimane necessario educare anche alla fatica, allo sforzo nell'apprendimento, al confronto critico. Serve una nuova "alfabetizzazione", anche in ambito didattico: imparare a riconoscere i rischi, gli errori, la disinformazione. E soprattutto capire che l'IA non ha coscienza e spirito critico, agisce soltanto per riflesso, seguendo dei modelli pre-addestrati.
6. Ha disegnato proprio usando IA, le illustrazioni del suo libro. Com'è stata quest'esperienza?
È stata una sorta di gioco, ma anche una sfida stimolante e nuova. Ho dato all'IA istruzioni dettagliate per ogni scena, partendo dalla mia narrazione: i colori, l'atmosfera, l'ambientazione alpina, i personaggi, le interazioni, i dettagli che mi interessava mostrare. Poi ho corretto, rigenerato, modificato. È stato un lavoro di co-creazione, dove l'essere umano restava il regista. Senza il mio intervento, le immagini sarebbero state piatte o sbagliate. Serve occhio, gusto e senso critico anche per illustrare con l'IA.
7. In tanti paesi si sta vietando l'uso dei social e dei telefonini. Secondo lei, la Svizzera fa abbastanza per proteggere i giovani dall'uso e abuso di internet? E le famiglie come dovrebbero comportarsi?
La Svizzera sta cominciando a muoversi, ma siamo ancora all'inizio. In alcune scuole, ad esempio anche nella mia a Roveredo GR, l'uso del telefonino è vietato per tutto il giorno su tutto il sedime scolastico. E sembra che non vi siano delle grosse resistenze. La nostra volontà educativa ha imposto agli adolescenti di staccarsi dai natel e di passare più tempo tra di loro a parlare e condividere, confrontarsi verbalmente (e fisicamente) per favorire una crescita più "sana", consapevole e sociale. Secondo me, servirebbero però delle linee guida chiare, non solo proibizioni. Le famiglie devono parlare, osservare, dare il buon esempio. È assurdo vietare TikTok ai propri figli mentre lo si usa a tavola. Serve coerenza e attenzione condivisa.
8. Lei ha scritto molti libri. Quest'ultimo cambia genere narrativo. Ci spiega questa scelta?
Da molti anni scrivo poesie, racconti per adulti e ragazzi, romanzi, saggi linguistici e anche commedie teatrali. Questo volumetto è un racconto illustrato ibrido, tra narrativa, divulgazione ed educazione pedagogica. Volevo un libro che parlasse in modo semplice di una realtà complessa, senza spaventare né semplificare troppo. Cambiare forma, per me, è sempre un modo per cambiare punto di vista e mettere alla prova la mia creatività. Mi piace sperimentare nuove forme e nuovi linguaggi. Così, mi sono subito cimentato con entusiasmo con questa nuova creazione.
9. È da poco papà. Come spiegherà a suo figlio ChatGPT? Ci ha pensato?
Sì, e forse questo libro è anche un modo per prepararmi a quel momento. Gli dirò che è come una grande biblioteca intelligente, in cui si possono trovare moltissimi materiali e risposte, ma che non tutte sono giuste; pertanto, bisogna sempre essere in grado di valutare le risposte dell'IA. Sicuramente, cercherò di spiegare ai miei figli che il pensiero vero nasce nel cuore, dalle emozioni, dall'empatia con le altre persone, dalla curiosità e dall'ascolto degli altri, e non può essere delegato a una macchina. ChatGPT potrà aiutarli, ma non potrà mai sentire per loro, essere come loro, o sostituirsi a loro…
10. Luca avrà nuove avventure con l'IA?
Probabilmente sì. Sto già pensando a una nuova storia, magari ambientata in una scuola, in un futuro prossimo dove l'IA è ancora più presente, in una città in cui si manifestano molti problemi sociali che il ragazzo potrebbe provare a risolvere, proprio utilizzando in modo consapevole e positivo le nuove tecnologie. Ma partendo sempre dalla stessa idea: Luca deve restare il protagonista, non l'IA. La tecnologia deve essere un mezzo, non un fine.
Illustrazioni tratte dal libro fatte con IA tra cui il ritratto dello scrittore Gerry Mottis e il piccolo Luca.
L'autore:
Nato e cresciuto in Valle Mesolcina (Grigioni) e residente a Rivera (Ticino), Gerry Mottis è docente di scuola secondaria a Roveredo. Ha all'attivo numerose pubblicazioni, tra cui raccolte di poesie, romanzi storici e commedie teatrali. La mia nuova amica IA. L'Intelligenza Artificiale spiegata a un bambino dall'Intelligenza Artificiale rappresenta il suo debutto nella letteratura per ragazzi.
Per info dettagliate: www.gerrymottis.ch
Il libro è disponibile per l'acquisto nelle librerie del Cantone e su www.fontanaedizioni.ch