Halloween, una narrazione
Molto tempo fa, quando le nebbie autunnali avvolgevano le campagne, i Celti festeggiavano un evento che segnava la fine dell'estate e l'inizio della stagione fredda. Era il festival di Samhain, una festa dedicata al cambiamento e ai misteri dell'aldilà. La parola stessa, che si pronuncia "sow-in", significa proprio "fine dell'estate". I Celti credevano che, in questa notte particolare, il mondo dei vivi e quello dei morti si sovrapponessero, permettendo alle anime di vagare tra noi e rendendo la notte un po' spaventosa… e un po' magica!Ma come è diventato "Halloween"?
È grazie alla Chiesa cattolica che la festa ha assunto questo nome: per contrastare le celebrazioni pagane, i cristiani istituirono il giorno di Ognissanti, la festa di tutti i santi, il primo di novembre. La notte precedente, la vigilia, divenne All Hallows' Eve — da cui Halloween!La leggenda poi varcò l'oceano con gli immigrati irlandesi, che portarono con sé le loro usanze, come intagliare rape per trasformarle in lanterne. Arrivati in America, però, si accorsero che la zucca, più grande e facile da lavorare, era perfetta per spaventare o incantare. Da allora, le zucche divennero l'icona di Halloween!
Con il tempo, la tradizione divenne un mix di riti celtici, influenze cristiane e fantasia americana, diventando una notte di travestimenti, scherzi e dolcetti. Ma come è tornata in Europa? Negli anni '80, la popolarità di Halloween esplose grazie ai film e ai programmi TV americani. Ogni bambino europeo, affascinato da fantasmi e streghe, sognava di vivere l'avventura di "dolcetto o scherzetto".
Così, Halloween oggi è una festa che celebra un po' di paura e tanta fantasia, con l'obiettivo di unire le persone in un gioco di travestimenti e sorprese. E c'è chi dice che, durante Halloween, le anime vaganti si fermino vicino ai fuochi di zucca per scaldarsi… e sorridere un po'.